Progetto “La Scuola in campo”
La Rete Rurale Nazionale (RRN) realizza attività per la promozione dei paesaggi rurali storici con l’obiettivo di stimolare le economie ad essi afferenti, attivando la leva del turismo esperienziale, che privilegia il contatto con i borghi rurali e la riscoperta delle attività agricole che danno origine a prodotti tipici. In questo contesto, si inseriscono i percorsi geo-didattici ideati dall’ISMEA per la RRN, indirizzati alle scuole superiori di secondo grado, in particolare agli istituti tecnici agrari, turisticocommerciali e con indirizzo enogastronomico, con l’obiettivo di incidere sulla formazione dei professionisti agricoli del domani. L’itinerario geo-didattico “oliveti di Venafro” si sviluppa all’interno dell’omonima Mappa e dell’omonimo Paesaggio rurale storico degli oliveti di Venafro. L’itinerario comprende 12 tappe, pari circa 5 km che si percorreranno a piedi, in prevalenza all’interno del parco regionale dell’Olivo di Venafro. L’itinerario consiste in due tappe all’interno del borgo antico, la prima di fronte al Museo “Winterline” da cui parte il percorso e a seguire altre 10 soste nell’area rurale degli oliveti e prevede l’orientamento libero dei ragazzi per raggiungere ogni sosta, giunti sul posto si aprirà sullo smarthphone un “pop up” con attività riguardanti: la risoluzione di quiz, ricerca fotografica, ascolto di audio per “scoprire” specifiche pratiche colturali, piante o animali, con l’ausilio di un’applicazione mobile che consente, a chi partecipa, di riflettere su quello che si vede, si sente e si tocca, amplificando la potenzialità della memoria e della comprensione dell'azione didattica. Camminando lungo questo percorso, gli studenti avranno modo di scoprire gli elementi di un paesaggio trasformato da generazioni di olivicoltori e allevatori. Una trasformazione avvenuta lentamente in cui, nel corso del tempo, il paesaggio si è trasformato tramite le mulattiere, i casotti e i terrazzamenti si è inserito armoniosamente nel contesto naturale.
Questo paesaggio è caratterizzato da: olivi di antico impianto che assumono talvolta l’aspetto di bosco, dalla diffusa consociazione tradizionale, ma anche da terrazzamenti in pietra a secco in ottimo stato di conservazione. L’olio che se ne ricava è conosciuto e apprezzato sin dai tempi antichi, con riferimenti nelle opere di Columella, Orazio, Varrone, Plinio il Vecchio, Catone e Giovenale.
Si tramanda che l’olivo sia stato introdotto in Venafro da un certo Licinio, forse uno dei tanti coloniveterani romani, da cui deriva il nome delle piante «liciniane», specie da tempo molto diffusa nella zona. Infatti, il famoso olio di Venafro, l’Aurino, così detto per il colore aureo e per la grande qualità che lo caratterizzava, si faceva con quella particolare oliva che ancora oggi si chiama Liciniana.
Alla fine del percorso didattico ci sarà presso la Palazzina Liberty una riflessione sull’esperienza didattica sia con colloquio diretto tra professori e studenti sia con risposte al questionario digitale presente nell’applicazione Peek.