La Regione Molise si trova ora di fronte a una "bella gatta da pelare"

CAMPOBASSO, 8 maggio 2025 - Arriva una nuova, pesante batosta per la sanità del Molise direttamente dal tavolo tecnico romano. Nel corso dell'incontro di oggi, giovedì 8 maggio, dedicato all'applicazione del DM 70 (il cosiddetto decreto Balduzzi), la proposta avanzata dalla Regione Molise, che mirava a mantenere lo status quo, è stata categoricamente respinta. La conseguenza inevitabile sarà la chiusura di importanti reparti.
La scure del decreto si abbatte in particolare sulle emodinamiche. I parametri demografici del Molise consentirebbero il funzionamento di una sola unità di emodinamica. Nonostante una deroga temporanea precedentemente concessa, il tavolo tecnico ha ora imposto un "aut aut": una delle tre emodinamiche attualmente operative in regione, situate tra gli ospedali di Isernia e Termoli, dovrà essere chiusa.
Stessa sorte attende i punti nascita. Anche in questo caso, i numeri regionali giustificherebbero un solo reparto dedicato. Pur concedendo una proroga temporanea in attesa di una rivalutazione dei dati, i tecnici romani sono stati chiari: un punto nascita, alternativamente tra Termoli e Isernia, dovrà cessare la propria attività. Si tratta di scenari già noti, ma ora formalizzati con una precisa imposizione da parte del tavolo tecnico.
Un'ulteriore doccia fredda è giunta per il Responsible Research Hospital (RRH). Secondo le indicazioni del tavolo tecnico, la struttura privata accreditata potrà eseguire procedure di emodinamica esclusivamente in regime di emergenza cardiochirurgica. Questo significa che non sarà più possibile effettuare tali prestazioni in elezione, ovvero su prenotazione. L'emodinamica d'urgenza cardiochirurgica verrà riconosciuta e rimborsata, mentre le altre procedure potranno essere erogate solo a pagamento.
Di fronte a questa situazione, si apre un interrogativo cruciale sul futuro della sanità molisana: quali reparti di emodinamica e quale punto nascita, tra Isernia e Termoli, saranno sacrificati? Al momento, i numeri sembrerebbero favorire Isernia, ma altri fattori oggettivi suggeriscono una lettura diversa. Ad esempio, la popolazione residente nella provincia di Isernia è in costante calo, mentre quella del Basso Molise continua a crescere, senza dimenticare il significativo aumento demografico che si registra sulla costa molisana durante la stagione estiva.
La Regione Molise si trova ora di fronte a una "bella gatta da pelare", chiamata a redigere una nuova proposta per l'applicazione del DM 70 che dovrà superare il severo vaglio del tavolo tecnico romano. Le decisioni che verranno prese avranno un impatto significativo sull'offerta sanitaria e sull'accesso ai servizi per i cittadini molisani.