Alla riunione, sollecitata da Coldiretti tramite una lettera all'Assessore regionale all'Agricoltura Salvatore Micone

CAMPOBASSO/ISERNIA - 24 Aprile 2025 - "L'emergenza di Tbc bovina, che ha colpito diversi allevamenti di Pizzone e Montenero Val Cocchiara, in provincia di Isernia, rischia di far chiudere, in brevissimo tempo, decine di stalle". È questo il grido d'allarme lanciato da Coldiretti Molise, che nei giorni scorsi ha partecipato a un incontro cruciale presso la Prefettura di Isernia per affrontare la grave situazione.
Alla riunione, sollecitata da Coldiretti tramite una lettera all'Assessore regionale all'Agricoltura Salvatore Micone, hanno preso parte i rappresentanti di Cia, Anpa, Carabinieri Forestali, Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise, Comune di Montenero Valcocchiara, Assessorato regionale all’Agricoltura, Servizio prevenzione veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Molise, Dipartimento di Prevenzione S.C. Sanità Animale e Dipartimento prevenzione S.C. Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche dell’Asrem. In quell'occasione, il Presidente e il Direttore di Coldiretti Molise, Claudio Papa e Aniello Ascolese, avevano già manifestato le profonde difficoltà in cui versano le aziende colpite dai focolai di TBC bovina, sottolineando l'urgenza di un intervento a 360 gradi con tutti gli enti competenti.
Durante l'incontro in Prefettura, il Direttore Ascolese ha espresso la profonda preoccupazione degli allevatori dell'area, gravati da costi di gestione insostenibili a causa delle rigide misure di contenimento della malattia. "In particolare - ha spiegato Ascolese - abbiamo chiesto un aggiornamento sulla situazione sanitaria e abbiamo evidenziato le gravi conseguenze economiche che le misure di contenimento stanno provocando. L'apprensione degli allevatori è inoltre accentuata dall'incertezza sui tempi e sull'effettiva erogazione degli indennizzi previsti dallo Stato in caso di abbattimento dei capi infetti".
La situazione è ulteriormente aggravata dal divieto di pascolamento imposto dal 7 novembre 2024 a causa della dichiarazione di territorio non indenne. "Questo costringe gli allevatori a tenere i propri bovini in stalla e ad alimentarli con foraggio acquistato all'esterno, causando un enorme aumento dei costi aziendali che, se non compensati, porteranno alla chiusura degli allevamenti. A ciò si aggiunge il problema dello smaltimento del letame potenzialmente infetto, che non può essere sparso sui campi e necessita di essere ritirato e smaltito in siti specifici", ha aggiunto Ascolese.
Per far fronte a questa vera e propria "calamità", Coldiretti, insieme alle altre associazioni presenti all'incontro, si farà portavoce presso la Regione, in particolare verso gli Assessorati alla Salute e all'Agricoltura, per richiedere un intervento economico straordinario a sostegno delle imprese zootecniche colpite. Sarà inoltre necessario un intervento amministrativo per regolarizzare le posizioni degli allevatori rispetto agli impegni previsti dal CSR e dalla PAC, garantendo così la continuità degli aiuti comunitari e regionali in presenza di una causa di forza maggiore.
Infine, Coldiretti Molise sottolinea la necessità di un piano straordinario, da attuare in accordo con la Regione e il PNALM, per un controllo sanitario sulla fauna selvatica, anch'essa presente in gran numero nel territorio e potenzialmente coinvolta nella diffusione della malattia.