La Crescita Molisana Sotto la Media Nazionale e Meridionale

CAMPOBASSO, 17 Giugno 2025 – Il Molise ha registrato un ulteriore rallentamento della crescita economica nel 2024, a causa principalmente di una frenata nei consumi e di un calo negli investimenti. È quanto emerge dal rapporto annuale della Banca d'Italia, presentato oggi a Campobasso, che evidenzia come l'aumento dell'attività economica regionale si sia quasi dimezzato rispetto all'anno precedente. Secondo il report di Bankitalia, la crescita stimata per il Molise nel 2024 è dello 0,7%, un valore inferiore alla media del Mezzogiorno (0,9%) e in linea con quella nazionale. Questo dato rappresenta un dimezzamento rispetto all'1,2% registrato dall'Istat per il 2023. L'espansione della domanda interna è stata indebolita dalla frenata dei consumi delle famiglie e dall'ulteriore calo degli investimenti produttivi. Su questi ultimi hanno pesato l'incertezza dovuta alle persistenti tensioni geopolitiche e gli effetti della stretta monetaria del biennio precedente, in allentamento da giugno 2024. Un sostegno è invece giunto dagli investimenti pubblici, alimentati anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Le esportazioni molisane hanno registrato un ulteriore incremento, concentrato nel primo semestre dell'anno. Tuttavia, nonostante la contenuta apertura internazionale dell'economia regionale, l'elevata quota di esportazioni verso gli Stati Uniti espone il Molise in misura significativa agli effetti di un possibile aumento dei dazi, già annunciato dalla nuova amministrazione statunitense. In una prospettiva di lungo periodo, altri possibili ostacoli alla crescita sono rappresentati dal perdurare delle ricadute negative del calo demografico e dal debole andamento della produttività del lavoro, su cui pesa anche la limitata propensione all'innovazione mostrata dal sistema produttivo locale negli ultimi anni.
Le Imprese: Agricoltura e Costruzioni Trainano, Industria in Flessione
Nel 2024, la crescita della produzione è stata sostenuta in Molise principalmente dall'agricoltura, dalle costruzioni e dai servizi. Nell'industria, invece, i livelli di attività si sono ridotti, risentendo soprattutto della marcata flessione del comparto dei mezzi di trasporto, costituito prevalentemente da unità con sede fuori regione. Tra le aziende industriali molisane rilevate dall'indagine della Banca d'Italia, la crescita dei livelli di attività si è interrotta ed è proseguito il calo della spesa per investimenti.
Nelle costruzioni, le ore lavorate sono cresciute più che nella media nazionale, grazie soprattutto all'esecuzione di opere pubbliche, il cui contributo all'attività del settore è subentrato a quello degli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo. Il commercio ha rallentato, risentendo della frenata dei consumi delle famiglie, mentre il turismo ha registrato una moderata riduzione delle presenze nelle strutture ricettive regionali, dopo la netta crescita dell'anno precedente. Negli altri servizi, segnali di vivacità sono emersi dai dati sugli andamenti occupazionali. Il rallentamento congiunturale ha pesato sui risultati reddituali delle imprese, che si sono tuttavia mantenuti nel complesso positivi. Si è attenuata la crescita delle disponibilità liquide, ancora su livelli molto elevati, anche per via della bassa propensione a investire. Il calo dei finanziamenti bancari alle imprese è proseguito, pur in presenza di una riduzione del costo del credito.
Mercato del Lavoro e Famiglie: Ripresa del Potere d'Acquisto
La crescita occupazionale si è attenuata e sono tornate a diminuire le forze di lavoro. La creazione di nuove posizioni lavorative alle dipendenze ha rallentato, soprattutto nella componente a tempo indeterminato. La crescita delle retribuzioni è proseguita, ma in misura inferiore rispetto alla media italiana. Le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni, in forte calo nei primi mesi del 2024, hanno mostrato un progressivo incremento nel corso dell'anno, accentuato nel primo trimestre del 2025 per via soprattutto della forte crescita nell'industria dei mezzi di trasporto.
Il potere d'acquisto delle famiglie è tornato a crescere dopo la flessione del biennio precedente, beneficiando del marcato calo dell'inflazione. La spesa per consumi è aumentata in misura modesta, mantenendo un buon andamento nel segmento dei beni durevoli, finanziata anche dall'espansione del credito al consumo. La riduzione dei tassi di interesse ha favorito la ripresa delle erogazioni di mutui nel quarto trimestre dell'anno, accompagnata dall'aumento delle compravendite di abitazioni. I depositi delle famiglie sono tornati a crescere, mentre ha rallentato il flusso di risparmio destinato all'acquisto di titoli.
Credito e Finanza Pubblica Decentrata: PNRR Ancora Lento nei Cantieri
Come nel resto del Paese, il numero degli sportelli bancari ha continuato a ridursi, in presenza di un'ulteriore espansione dell'utilizzo di strumenti digitali nell'interazione con la clientela. Il credito bancario al settore privato non finanziario è ancora diminuito, per effetto soprattutto del calo della domanda da parte delle imprese. La qualità del credito di famiglie e imprese è risultata in moderato miglioramento, anche grazie al rafforzamento dei bilanci aziendali degli ultimi anni.
Per quanto riguarda la finanza pubblica decentrata, le uscite di cassa delle Amministrazioni locali hanno continuato a crescere, soprattutto nella componente in conto capitale, alimentata in larga parte dagli investimenti attuati dai Comuni. Questi ultimi hanno beneficiato dell'attuazione del PNRR, che prevede per il Molise una più ampia disponibilità di risorse a livello pro capite rispetto al resto del Paese, alla quale corrisponde tuttavia un più lento avanzamento dei cantieri. Le entrate non finanziarie sono cresciute per le Province e i Comuni, a fronte della riduzione rilevata per la Regione.