Evitato così il trasferimento dei pazienti

AGNONE (IS) - 20 Aprile 2025 - Giornata di forte apprensione quella di ieri per i pazienti dializzati dell'Alto Molise. Un guasto improvviso all'impianto che garantisce il servizio di dialisi presso l'ospedale di Agnone ha messo a rischio la continuità delle cure, scongiurata solo grazie a un intervento di riparazione pomeridiano.
La notizia, riportata dal quotidiano online Eco dell'Alto Molise, ha immediatamente destato preoccupazione tra i pazienti e le loro famiglie. Il malfunzionamento del macchinario in mattinata avrebbe potuto rendere necessario il trasferimento dei dializzati verso i centri di Isernia e Campobasso, con evidenti disagi e potenziali rischi per la loro salute.
Fortunatamente, l'impegno e la tempestività del personale sanitario hanno permesso di risolvere l'emergenza. L'Aned (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto) ha espresso un sentito ringraziamento al primario e all'equipe infermieristica di Agnone che, nonostante la difficile situazione, sono rimasti al lavoro per circa dieci ore consecutive, riuscendo a riparare il guasto nel corso del pomeriggio ed evitando così il trasferimento dei pazienti.
Tuttavia, l'Aned non ha mancato di esprimere forti critiche nei confronti dell'Azienda Sanitaria Regionale (Asrem). L'associazione evidenzia come il problema al macchinario di Agnone fosse stato segnalato più volte negli anni scorsi, senza che fossero stati attuati interventi risolutivi seri e definitivi.
"A questo - fa sapere l'Aned - si aggiungono le altre criticità di tutti i centri di Emodialisi in regione e la precaria situazione dell'unico reparto di Nefrologia del Molise". L'associazione ha annunciato la convocazione di un'assemblea dei soci nei prossimi giorni e non esclude la messa in atto di iniziative di protesta nei confronti di Asrem e della Regione Molise per sollecitare interventi concreti e risolutivi volti a garantire la sicurezza e la continuità dei servizi di dialisi in tutto il territorio regionale. L'episodio di Agnone riaccende i riflettori sulle fragilità del sistema sanitario molisano e sulla necessità di investimenti e manutenzione adeguati per garantire l'assistenza ai pazienti più vulnerabili.