Prevista una sanzione amministrativa il cui importo va da un minimo di Euro 8.000 ad un massimo di Euro 80.000 e che dovrà essere stabilito dall’Autorità regionale,

Quattro allevatori sono finiti nei guai in Molise dopo essere stati scoperti a prelevare abusivamente acqua da un torrente, mettendo a rischio l’equilibrio idrico della zona. L’operazione, che ha coinvolto la Polizia Locale, la Guardia Forestale e il Corpo Forestale dello Stato, è stata condotta in seguito a segnalazioni anonime da parte di cittadini preoccupati per l’uso illecito delle risorse naturali. Il prelievo abusivo è stato scoperto grazie a un’indagine condotta da un team di agenti specializzati in reati ambientali, che ha effettuato sopralluoghi nelle aree agricole. L’acqua prelevata in modo non autorizzato veniva utilizzata per abbeverare gli animali, causando non solo un danno economico ma anche una grave compromissione dell’ambiente. Il torrente, infatti, alimenta una parte significativa dell'ecosistema locale e il suo impoverimento potrebbe avere conseguenze drammatiche per la fauna e la flora circostante. Il prelievo abusivo d’acqua comporta non solo sanzioni economiche ma anche il rischio di danni irreversibili all’ambiente, poiché il torrente funge da riserva idrica per l’intero ecosistema locale. L’episodio ha sollevato l’attenzione sulle pratiche agricole che, se non gestite correttamente, possono compromettere la qualità e la disponibilità delle risorse naturali per l’intera comunità. Questo caso sottolinea l’importanza di tutelare le risorse naturali e di garantire il rispetto delle leggi ambientali, soprattutto in un contesto come quello molisano, dove l’acqua è una risorsa limitata e preziosa. Le autorità invitano a un maggior controllo e a un'informazione più diffusa per evitare il ripetersi di simili episodi e per sensibilizzare tutti gli attori coinvolti nel settore agricolo.