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Molise, approvato il Piano Sociale Regionale tra le proteste dei Sindaci: riforma degli ambiti nel mirino

2025-06-04 11:40

Redazione

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Molise, approvato il Piano Sociale Regionale tra le proteste dei Sindaci: riforma degli ambiti nel mirino

Le Novità del Piano Illustrate in Aula

Le Novità del Piano Illustrate in Aula

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CAMPOBASSO, 3 Giugno 2025 – Il Consiglio regionale del Molise ha approvato oggi, martedì 3 giugno, a maggioranza, la proposta di Piano Sociale Regionale 2025-2027 e del Piano Regionale di Contrasto alla Povertà, documenti già approvati dalla Giunta lo scorso 6 aprile. Il provvedimento, difeso con forza dalla consigliera delegata alle Politiche Sociali, Stefania Passarelli, ha però scatenato una vera e propria bufera politica e istituzionale.

Numerosi sindaci sono giunti a Palazzo D'Aimmo dai principali centri del Molise, tra cui Marialuisa Forte per Campobasso, Andrea Castrataro per Isernia, Daniele Saia per Agnone (anche in veste di presidente della Provincia di Isernia), Giuseppe Testa per Riccia, Candido Paglione per Capracotta e Pino Puchetti per Larino (anche in qualità di presidente della Provincia di Campobasso), oltre a rappresentanti di tanti piccoli comuni. Tutti hanno manifestato contro il provvedimento, supportati apertamente dal Partito Democratico.

Il cuore della contestazione riguarda la riforma degli ambiti sociali territoriali (ATS). L'ipotesi di ridurli e riorganizzarli secondo la mappa dei distretti sanitari è stata duramente criticata dall'opposizione e da molti amministratori locali, che ritengono tale scelta possa compromettere l'efficienza e la capillarità dei servizi sociali sul territorio, in particolare nelle aree interne e più disagiate.

Il provvedimento è stato illustrato all'Aula dal consigliere relatore, Armandino D'Egidio. D'Egidio ha spiegato che il Piano è stato elaborato sulla base di un'analisi socio-demografica del territorio e punta a migliorare la qualità della vita, garantendo l'equità di accesso ai servizi sociali con particolare attenzione alle fasce più fragili della popolazione.

Le principali novità introdotte dal Piano riguardano:

  • La riorganizzazione degli Ambiti Sociali Territoriali (ATS), promuovendo l'allineamento con i distretti sanitari e i centri per l'impiego.
  • L'istituzione della Consulta regionale per le politiche sociali, con un ruolo consultivo e di monitoraggio.
  • La nomina di un Coordinatore di Ambito tramite bando pubblico, a cui saranno attribuite funzioni dirigenziali e di potenziamento dei servizi sociali.
  • L'introduzione del Coordinatore strategico, con funzioni di supporto agli ATS nell’attuazione dei LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali).
  • L'assunzione stabile di assistenti sociali, con l'obiettivo di migliorare progressivamente il rapporto tra operatori e popolazione.
  • L'uniforme attuazione territoriale dei LEPS e degli obiettivi di servizio.
  • La valorizzazione del Terzo Settore, al quale verrà riconosciuto un ruolo attivo in co-programmazione e gestione dei servizi.
  • La riattivazione dell’Osservatorio regionale delle politiche sociali, in collaborazione con università e istituti di ricerca.

Nonostante le garanzie fornite dalla maggioranza e l'esposizione dettagliata degli obiettivi, la forte opposizione dei sindaci e del Partito Democratico suggerisce che il dibattito sulle politiche sociali regionali è destinato a continuare, concentrandosi in particolare sull'impatto della riorganizzazione degli ambiti sulle comunità locali.