L'evento organizzato dalla Commissione delle pari opportunità delle Regione Molise

Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, che da anni si è fatto portavoce della famiglia in una dura battaglia alla ricerca di giustizia, ha incontrato in una sala gremita, presso la Palazzina Liberty di Venafro, gli studenti dell'Isiss A. Giordano, le istituzioni della regione Molise e la cittadinanza, per raccontare le sue verità sulla scomparsa della sorella, avvenuta 41 anni fa. Orlandi, ha ripercorso le tappe fondamentali della sua storia, e quella della sorella, che si intrecciano, per molti aspetti, alla storia recente d'Italia. Sono da poco trascorse le ore 19 del 22 giugno del 1983, quando Emanuela Orlandi, una ragazzina 15enne, cittadina vaticana, dopo essere uscita dalla scuola di musica e dopo aver telefonato a casa, scompare nel nulla. In poco tempo, il caso diventa una questione internazionale che coinvolge la Santa Sede, il Kgb, la Stasi, i Servizi Segreti, la criminalità organizzata. Tante le piste battute dagli inquirenti, che vedevano Emanuela come oggetto di scambio. In particolare quella legata all'attentato di Ali Agca, ai danni del papa Wojtyla, oppure quella legata al Banco Ambrosiano ed allo IOR, la Banca del Vaticano, per presunti conti illeciti della malavita romana, in particolare della Banda della Magliana che era a sua volta legata ad altre associazioni criminali italiane ed infine alla pista che porta a Londra, dove la povera Emanuela sarebbe stata segretata in un appartamentino gestito dai padri Scalabriani , almeno fino al 1997. Sul palco, Pietro Orlandi, ha spiegato che a tal proposito, ci sarebbero dei documenti, nello specifico si tratta di 5 fogli ritrovati in una cassetta di sicurezza del Vaticano, circa 10 anni fa, su cui erano segnate delle note di spesa sostenute per il mantenimento della ragazza dal 1983 al 1997, indicando le uscite in denaro versate ad un convento londinese. Oggi, dopo 41 anni di varie inchieste, illazioni e depistaggi, la verità non è ancora venuta fuori. Ma adesso una svolta è possibile: dal 9 gennaio del 2023, due giorni dopo la morte di papa Ratzinger, Papa Francesco ha affidato al promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, l'apertura delle indagini. A fine marzo 2023, anche il Parlamento italiano ha dato inizio a nuove indagini sul caso, formando la Commissione parlamentare bicamerale d'inchiesta sulla sparizione di Emanuela Orlandi e quella di Mirella Gregori. L'obiettivo è quello di ascoltare le persone ancora in vita ed arrivare ad una verità, che ad oggi appare ancora lontana. Infine, il Vaticano in queste ore avrebbe ammesso l'esistenza di un dossier sul caso Orlandi, dal contenuto riservato. La famiglia Orlandi confida che vengano finalmente date delle risposte chiarificatrici e si augura che sia davvero giunto il momento di fare chiarezza.
